Nelle ultime settimane in città è montata la polemica sui nuovi varchi ZTL/fascia verde, attraverso i quali saranno applicate disposizioni già in essere da anni e alcune che diventeranno operative nei prossimi mesi: cavalcata e alimentata ad arte da alcuni gruppi politici, la polemica riguarda una problematica reale che interessa migliaia di cittadini, sulla quale mi sembra però ci sia molta poca chiarezza e tanta disinformazione, anche strumentale.

Proviamo a rimettere in fila tutta la questione e a fornire gli elementi di verità utili a capire cosa sta succedendo e cosa succederà, motivandone le reali cause, che partono da molto lontano e che sono anzitutto e fondamentalmente di tipo ambientale e sanitario, e non trasportistico e di mobilità:

1) l’Italia è oggetto di diverse procedure di infrazione comunitarie per quanto riguarda gli obblighi di riduzione dell’inquinamento dell’aria, in particolare per quanto riguarda il PM10 e il biossido di azoto (NO2); da ultima, a maggio dello scorso anno la Corte di Giustizia UE, accogliendo un ricorso della Commissione Europea nell’ambito di una procedura d’infrazione, ha stabilito che il nostro Paese è venuto meno agli obblighi previsti dalla direttiva UE sulla qualità dell’aria; il Tribunale del Lussemburgo ritiene che “l’Italia abbia mancato agli obblighi che le incombevano omettendo anche di adottare, a partire dall’11 giugno 2010, le misure necessarie a garantire il rispetto del valore limite annuale di biossido di azoto nell’insieme delle zone”, in particolare “per non aver previsto, nei piani relativi alla qualità dell’aria, misure atte a limitare al periodo più breve possibile il superamento della soglia limite”;

2) è evidente che tale situazione è da imputarsi principalmente alle grandi città, dove la (pessima) qualità dell’aria continua a far crescere esponenzialmente i decessi o i malati cronici per malattie cardio-respiratorie; tra i tanti studi scientifici in merito, un’analisi dell’INAIL del 2019 ha evidenziato la correlazione tra gli aumenti degli agenti inquinanti nell’aria e le percentuali nella popolazione di malattie cardiovascolari e respiratorie (per maggiori info: https://www.inail.it/…/news-inquinamento-atmosferico…);

3) per queste motivazioni e a causa delle procedure di infrazione già citate, già la sindaca Raggi tra il 2016 e il 2019 aveva approvato delle delibere che prevedono, tra l’altro, il divieto di accesso nell’anello ferroviario nei giorni feriali per auto a benzina fino a euro2 e diesel fino a euro3 e l’istituzione della fascia verde con divieto di accesso alle categorie più inquinanti in caso di superamento dei valori critici per più giorni consecutivamente; il problema, però, è che tali provvedimenti di fatto non sono mai stati davvero applicati, mancando tutte le azioni consequenziali, come le determine di traffico, la relativa segnaletica e, soprattutto, un qualche sistema di controllo e sanzione, cosa che ovviamente li ha resi lettera morta senza un reale beneficio sulla qualità dell’aria di Roma;

4) nell’ottobre 2022, infine, l’Assessora all’ambiente Roberta Lombardi (M5S) ha predisposto le Norme Tecniche di Attuazione del “Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria”, con le rigide prescrizioni dei divieti di accesso ai veicoli più inquinanti nella ZTL, nell’Anello Ferroviario e nella Fascia Verde di Roma; in tale documento, peraltro, il divieto in Fascia Verde per i diesel Euro4 sarebbe scattato già da novembre 2022 e solo una mediazione degli assessori Eugenio Patanè e Sabrina Alfonsi ha portato alla proroga fino al novembre 2023.

Negli ultimi giorni, a seguito dell’incontro con la maggioranza capitolina e i Presidenti dei Municipi, il Sindaco Roberto Gualtieri ha ribadito che le misure in adozione derivano da specifiche prescrizioni dell’OMS ed a seguire dell’Unione Europea, recepite dalla Regione Lazio e da Roma Capitale con provvedimenti già approvati; il Sindaco, inoltre, ha tenuto a chiarire meglio alcune questioni anche al fine di rispondere ai manifestati timori ed alle istanze sollevate dalla cittadinanza e dai territori; in particolare, ha sottolineato che:

– essendo pervenuti i dati degli agenti inquinanti sia dell’anno 2022 che dei primi mesi del 2023, saranno valutate delle rimodulazioni delle misure della ZTL che contemperino le esigenze di rispettare l’obbligo di Legge con quelle di tutelare le fasce sociali più deboli; a tal fine è già stato istituito un tavolo tecnico permanente interno proprio per valutare le possibili rimodulazioni, anche grazie al confronto con la Regione Lazio;

– è stato chiesto al Governo di adottare misure di sostegno per rendere meno gravoso l’impegno economico di chi deve rinunciare al proprio mezzo sostituendo lo stesso o utilizzando i mezzi pubblici;

– che qualsivoglia rimodulazione deve essere comunque “a saldo zero”, garantendo in ogni caso il medesimo livello di riduzione degli agenti inquinanti in modo strutturale;

– che il Sindaco è tenuto, al fine di tutelare la salute pubblica, a fare in modo che siano rispettate le misure per la riduzione dell’inquinamento ambientale essendo Roma una città che supera i livelli medi annui di biossido di azoto con conseguenti rischi reali per l’ambiente e la popolazione.

E’ evidente che Roma sconta un ritardo e un sistema di trasporto pubblico non all’altezza della Capitale d’Italia, legato certo anche alle sue caratteristiche peculiari che, ad esempio, rendono molto più complicata che in altre città la realizzazione di nuove linee della Metropolitana; così come è acclarato che negli ultimi anni poco o nulla è stato fatto in tal senso e l’attuale amministrazione si trova a dover fronteggiare emergenze dovute ai mancati interventi degli anni passati, come l’assenza di manutenzione dei treni e dei binari delle sue metropolitane (motivo per il quale, ad esempio, in questi mesi la Linea A è interessata da urgenti e improcrastinabili lavori di adeguamento e manutenzione straordinaria). Nel contempo si continua a lavorare per implementare la flotta del trasporto di superficie e su nuove linee tranviarie, approfittando anche dei fondi straordinari Giubileo, PNRR e (speriamo) Expo 2030. Ma per attuare le limitazioni ai veicoli inquinanti NON si potranno attendere queste opere perché come detto è un tema di salute e non di trasporti e NON abbiamo possibilità di scegliere se attuare o no tali provvedimenti; certo, sarà importante trovare delle misure mitiganti che li rendano socialmente sostenibili, soprattutto per le famiglie a basso reddito e per tutti i cittadini più in difficoltà da un punto di vista economico o sociale. Ma per farlo ci sarà bisogno della collaborazione e del contributo di tutti i livelli istituzionali e di tutte le forze politiche, che dovranno dimostrare di avere a cuore la salute e la quotidianità dei romani e delle romane più del loro tornaconto elettorale, al quale purtroppo molti in questi giorni sembrano essere più interessati, alimentando ad arte polemiche strumentali e diffondendo disinformazione e falsità.

Anche per questo, e per informare con correttezza e serietà tutta la cittadinanza, abbiamo organizzato presso la Sala Consiliare di Piazza di Cinecittà un Consiglio Straordinario per giovedì 8 giugno, al quale parteciperà anche l’assessore capitolino Eugenio Patanè.

 

EDIT: aggiornamento del 18/5/2023

come immaginavo, il post (pubblicato anche su FB) ha suscitato tante polemiche e moltissimi commenti, che ho letto con attenzione; tralasciando quelli strumentali o quelli che denotano una palese incomprensione del testo, provo a raggruppare qui le risposte alle tematiche più gettonate, provando poi a replicare singolarmente ad alcuni commenti; ringrazio quanti hanno sollevato critiche in modo civile, cercando davvero di intavolare un confronto che in ogni caso è sempre proficuo e può essere utile alle valutazioni tutt’ora in corso da parte del Campidoglio e di tutta l’amministrazione.

– Prima di tutto, mi preme ribadire che il senso del post era spiegare come e perché si è arrivati a questo provvedimento e non tentare di convincere chissà chi che non ci sono criticità, che non è migliorabile o rivedibile (cosa che infatti sta avvenendo, anche in virtù dei dati aggiornati sulla qualità dell’aria a Roma e sulla reale circolazione dei veicoli più inquinanti) o che non comporterà disagi per la cittadinanza;

– altro elemento importante, che evidentemente non avevo esplicitato a sufficienza nel post: NON dovete convincermi che il sistema di trasporto pubblico della città è inadeguato perché non ho mai sostenuto il contrario, tutt’altro (e l’ho anche scritto). E’ un sistema che va implementato? Non c’è alcun dubbio. Poi possiamo discutere a lungo sulle cause e sui responsabili, ma se possiamo permetterci di attendere di avere un trasporto pubblico adeguato prima di prendere provvedimenti sui veleni che respiriamo ogni giorno, ecco, questa è tutta un’altra storia;

– più di qualcuno ha contestato la tempistica del mio post, dicendo che era tardivo e che arrivava “dopo un mese”: a parte che non si capisce “dopo un mese” da cosa, visto che la delibera è di novembre e diventerà operativa soltanto a fine anno, poi ribadisco che ho ritenuto opportuno scriverlo perché nel merito circolano nelle ultime settimane tante inesattezze e falsità, quindi mi è sembrato di fare un servizio che potesse essere utile a molti tentando di chiarire alcune questioni nodali; motivo per cui abbiamo anche organizzato il Consiglio straordinario. A questo proposito, preciso che quando organizziamo degli incontri pubblici (come le 7 assemblee di queste settimane) cerchiamo sempre di farlo nel tardo pomeriggio; ma le sedute di consiglio sono regolamentate da un’apposita normativa e necessitano della presenza di numerosi addetti amministrativi, motivo per il quale si tengono sempre in orario d’ufficio;

– in diversi, poi, hanno contestato la correlazione tra circolazione delle auto e la presenza degli agenti più inquinanti nell’aria; precisando che NON ho mai sostenuto che tali agenti siano dovuti ESCLUSIVAMENTE alle auto, trovo surreale che alcuni citino i dati di ARPA, CNR o altri per il periodo del lock-down sostenendo che smentirebbero quanto ho scritto, perché INVECE sono perfettamente coerenti; a titolo di esempio, vi riporto alcuni contributi degli organi più prestigiosi: uno studio della Fondazione Veronesi (https://www.fondazioneveronesi.it/…/la-pandemia-ha…) riporta che “Le riduzioni dell’inquinamento legate ai periodi di blocco Covid-19 sono quindi più pronunciate per gli inquinanti legati al traffico come conseguenza di una mobilità ridotta, in tutta Europa, di circa il 60 per cento nei mesi di marzo, aprile e maggio.”; la rivista Nature ha pubblicato un documentatissimo studio su 47 città europee, da cui risulta evidente oltre ogni dubbio che alcune misure anti-COVID adottate all’inizio della pandemia – quali lockdown e restrizioni alla circolazione – abbiano comportato un drastico calo dell’inquinamento atmosferico con conseguenti benefici anche per la salute (https://www.nature.com/articles/s41598-021-04277-6 * se avete poca pratica con l’inglese ne trovate un’ottima sintesi qui: https://www.ecodallecitta.it/lockdown-inquinamento/). Infine, molti citano un interessante articolo del blog Diario Romano, che smentirebbe la correlazione tra agenti inquinanti e circolazione delle auto: l’articolo, che è effettivamente ben documentato ma che riporta comunque considerazioni soggettive e discutibili, critica la delibera capitolina e suggerisce altre soluzioni, ma sui dati NON smentisce affatto quanto ho scritto, tanto che in un passaggio riporta quanto segue: “le analisi hanno confermato che il miglioramento della qualità dell’aria non è stato determinato da particolari condizioni meteorologiche, abbastanza similari a quelle degli anni precedenti, ma dalla forte riduzione del trasporto stradale e delle attività definite non-essenziali durante il lockdown”, quando per il biossido di azoto la diminuzione in area urbana è stata addirittura del 46,8%;

– molti commenti criticano il divieto di circolazione esteso alle auto a GPL, che però NON è previsto dalla delibera (a proposito, chi volesse leggerla la trova qui (file:///C:/Users/Fra/Downloads/Deliberazione%20della%20Giunta%20Capitolina%20n.371%20del%2010%20novembre%202022.pdf): le auto GPL monofuel (ossia che escono dalla fabbrica alimentate a GPL) sono ESCLUSE dai provvedimenti, che riguardano invece quelle CONVERTITE a GPL in un secondo momento; per questa classe di veicoli il problema, su cui però si sta già lavorando, è che l’intervento NON incide sulla classe di emissione del veicolo, che rimane quella di fabbrica;

– a chi contesta che nel programma elettorale NON avevamo parlato di tali provvedimenti, ricordo che, se le infrazioni europee erano già note, la novità principale che ha comportato l’urgenza dell’intervento è stato il Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Lazio, aggiornato con le restrizioni per Roma solo ad ottobre 2022.

Detto ciò, ribadisco che con quanto fin qui scritto NON intendo sostenere che il provvedimento capitolino sia perfetto o che il tutto non sia modificabile o migliorabile: e infatti, è proprio quello che sta avvenendo con il tavolo tecnico già istituito dal sindaco e con il confronto con la cittadinanza e con i corpi intermedi e rappresentativi; perché è evidente che c’è un’esigenza di salute dell’aria che NON possiamo ma che soprattutto NON vogliamo ignorare, assumendoci la responsabilità di scelte anche impopolari e critiche ma che non possono più essere evitate. Quello che conta è fare in modo che non siano i cittadini, ed in particolare quelli più in difficoltà, a doversi farsi carico da soli degli inevitabili disagi che ne conseguiranno.

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