Qualche giorno fa c’è stata l’ennesima conferenza stampa della sindaca sul tema del nuovo stadio della Roma, occasione nella quale la Raggi ha dimostrato una volta di più tutta la sua inadeguatezza, unita ad una capacita di stravolgere la realtà dei fatti mentendo spudoratamente.
Negli ultimi anni sullo stadio si è detto di tutto e di più (se volete leggere una documentata cronaca vi consiglio di cliccare qui), ma questa volta l’occasione era la presentazione della relazione del Politecnico di Torino, che ha messo in luce tutte le criticità del progetto, soprattutto in materia di viabilità e connessione con i mezzi pubblici; la Raggi invece, di fronte a una platea di giornalisti increduli, l’ha presentata in maniera trionfale… viene il dubbio che la relazione gliel’abbia illustrata il ministro Toninelli!
Quella dello stadio della Roma (in merito al quale ci sono ancora pesanti provvedimenti giudiziari in corso, che coinvolgono anche membri dell’attuale maggioranza capitolina) è secondo me la vicenda nella quale meglio si legge il modus operandi della giunta grillina, che ha smontato per motivi meramente ideologici e demagogici un progetto fondamentale di livello internazionale, trasformandolo in una speculazione in cui, come sempre in Italia, le opere di pubblica utilità le pagheremo tutti e i benefici li intascheranno i soliti noti.
A questo proposito mi sono sembrate illuminanti le parole di Giovanni Caudo, attuale presidente del III Municipio e Assessore all’Urbanistica nella Giunta Marino: “Oggi l’interesse pubblico della delibera non c’è più e le opere necessarie, anche secondo il parere del Politecnico, per il trasporto pubblico e per l’accessibilità carrabile e già previste nel progetto precedente dovranno essere fatte, prima o poi, e verranno pagate in gran parte con risorse pubbliche, configurando così un vantaggio per il proponente privato calcolabile oggi in decine di milioni di euro. Un privato titolare di azioni di una società sportiva che domani potrebbe legittimamente venderla incassando lui e lui solo il plusvalore determinato in misura consistente dal contributo pubblico. Ecco lo Stadio fatto bene, e per chi soprattutto. Si sono persi tre anni per smontare un progetto in virtù di un mero pregiudizio ideologico, si è dato spazio a negoziazioni condotte da non si sa bene chi e con quale ruolo che hanno stravolto un progetto votato in Aula Giulio Cesare ” .
Alla fine lo stadio si farà, perché è nell’interesse di tanti e tutti lo vogliono. Poteva essere un progetto di grande rilancio, soprattutto di immagine, per Roma; sarà, se si andrà avanti in questa direzione, l’ennesima occasione sprecata e fonte di enormi problemi economici e di mobilità… grazie mille, ancora una volta, sindaca Raggi!