Si è tenuto oggi il consiglio di insediamento del VII Municipio con presentazione della nuova giunta; questo il mio discorso:
Presidente, assessore e assessori, consigliere e consiglieri, direttore, rappresentanti degli uffici municipali e della Polizia Locale, cittadine e cittadini, è per me un grandissimo onore essere qui oggi in qualità di presidente del VII Municipio, una carica che mi è stata affidata da decine di migliaia di abitanti del VII, ai quali va il mio più vivo ringraziamento, ma che ovviamente intendo ricoprire e onorare pensando ai problemi, alle necessità e alle possibilità di tutti gli abitanti del municipio, facendo quanto è in mio potere per essere davvero il presidente di tutti.
Una grandissima responsabilità, ma anche una straordinaria opportunità, che intendo adempiere, come prescrive l’art. 54 della nostra Costituzione, con disciplina e onore.
Avviando la consigliatura, permettetemi prima di tutto alcuni ringraziamenti:
– allo staff di presidenza, che ha accolto con calore e professionalità non solo il presidente Laddaga ma soprattutto l’uomo Francesco;
– a tutti i dipendenti del VII Municipio, che ho cominciato a incontrare e conoscere e che nella stragrande maggioranza dei casi svolge il proprio lavoro con serietà e impegno, dovendolo fare spesso con mezzi e risorse insufficienti e inadeguati;
– ai comitati, le associazioni, la comunità territoriale e più in generale a tutta la cittadinanza attiva del nostro territorio, che in larghissima parte mi ha fatto sentire il proprio sostegno e che sono sicuro non farà mancare il supporto, la collaborazione e anche, come è giusto che sia, le critiche, volte al raggiungimento del bene comune che è il solo fine verso cui dobbiamo tendere;
– ai nuovi assessori, persone di qualità umane prima che professionali e politiche, che hanno accettato di mettersi al servizio di questa comunità dimostrando da subito spirito di collaborazione e grande disponibilità;
– alle forze politiche e ai consiglieri di maggioranza, per il supporto e la generosità con cui hanno vissuto questi primi giorni, aiutandomi nella costruzione di una squadra che possa garantire al nostro municipio 5 anni di buon governo;
– alla mia famiglia e in particolare a mia moglie Federica, che ha accettato con entusiasmo che la nostra quotidianità fosse stravolta e che non mi ha mai fatto mancare il suo sostegno, il suo amore e i suoi preziosi consigli.
Infine 3 pensieri particolari:
il primo ai consiglieri di opposizione, ai quali auguro buon lavoro; un lavoro che affronteremo da posizioni diverse, spesso divergenti, ma spero che sapremo farlo avviando un confronto e una dialettica che restino sempre sul piano politico e democratico, nel rispetto dei ruoli e delle persone;
il secondo alla ex-presidente Lozzi e alla sua giunta: non sempre ho condiviso le loro scelte ma come cittadino e nuovo presidente del VII li ringrazio per il lavoro svolto per questo territorio, nella certezza che, come ognuno di noi, hanno cercato di svolgerlo al meglio delle proprie possibilità;
il terzo agli abitanti del quartiere di Torre Spaccata, ai quali do ufficialmente il benvenuto nella nostra comunità.
Per chiunque rivesta incarichi nell’amministrazione di questa città, è impossibile non pensare a personalità che hanno lasciato un segno indelebile nella nostra storia, come i sindaci Ernesto Nathan, Giulio Carlo Argan e Luigi Petroselli, che vollero esercitare il loro mandato occupandosi delle tante disuguaglianze che impedivano a buona parte dei romani di vivere dignitosamente, che portarono in città innovazione e visione a lungo termine, che servirono Roma con onore e competenza, perché la amavano davvero e perché, come amava dire proprio Petroselli, “si può governare Roma solo se la si ama”.
E’ sempre rischioso mischiare sentimenti e politica e utilizzare la parola “amore” da parte di un amministratore: ma non ho alcun imbarazzo a dire che io amo questo territorio, amo il VII Municipio dove sono nato e cresciuto e voglio impegnare i prossimi 5 anni a spendere tutte le mie energie e tutte le mie capacità per farne un luogo più bello e vivibile.
In un articolo di qualche mese fa di Giuseppe De Marzo, ho letto una frase che ho trovato illuminante nella sua brevità e semplicità: “La democrazia funziona quando i diritti sono esigibili, le responsabilità chiare e la partecipazione alla politica condivisa da tanti”; tre pilastri sui quali intendiamo fondare la nostra amministrazione: i diritti, per tutti e di tutti, soprattutto per quanti in questi mesi abbiamo più volte definito portatori di diritti negati; assunzioni di responsabilità da parte di chi amministra e governa e una partecipazione che sia la più vasta e numerosa possibile.
Ma tutto questo non si potrà fare soli; non potrò farlo io, non potrà farlo la mia giunta, non potrà farlo questo consiglio e nemmeno gli uffici municipali; potremo riuscire in questa sfida solo grazie a un patto di comunità che coinvolga tutti voi e tutta la cittadinanza attiva di questo territorio: non sarà facile, sarà probabilmente faticoso e non mancheranno momenti di incomprensione, ma sono sicuro che varrà la pena provarci e sarà entusiasmante farlo insieme!
Anche a livello locale, del resto, abbiamo grandissimi esempi di persone che hanno tracciato una via lottando contro le ingiustizie, spendendosi per gli ultimi e mostrando che la salute di una comunità è data dallo stato di salute di chi è più in difficoltà e non può essere lasciato indietro: penso a don Gioacchino Rey e alla sua opera per i rastrellati del Quadraro e le loro famiglie, ad Arnaldo Canepa e alla sua instancabile opera educativa verso centinaia di bambini e ragazzi, a don Roberto Sardelli e al suo ostinato coraggio nello spendersi accanto ai diseredati, ad Antonio Calabrò e al suo prendersi cura di chi non trovava cura in nessun altro.
Credo che negli anni recenti la politica, a Roma come in tutto il paese, abbia spesso mostrato la sua faccia meno nobile, creando nei cittadini un senso di insofferenza e disillusione testimoniato anche dal notevole e preoccupante dato dall’astensione alle recenti elezioni; per quanto questo possa dipendere anche da noi mi auguro che con la nostra azione amministrativa, con la forza dei fatti e con percorsi di condivisione e partecipazione, riusciamo a riavvicinare alla politica e alle istituzioni i molti romani che ad esse non credono più. Credo ancora nella buona politica e nella possibilità che i partiti e le istituzioni hanno di migliorare le vite e le vicende quotidiane dei cittadini: come scrisse Pietro Scoppola in una lettera all’amico Aldo Moro “la politica mi ha appassionato, come disegno per il futuro, come valutazione razionale del possibile e come sofferenza per l’impossibile, come aspirazione a un’uguaglianza irrealizzabile che è tuttavia il tormento della storia umana. Mi ha interessato la politica per quello che non riesce a essere molto più che per quello che è.”
Se ci proviamo tutti insieme, la politica può tornare a mettersi al servizio della propria comunità di riferimento, dei propri cittadini che attendono da essa soluzioni, visione, prospettive; la politica che, come ha ricordato più volte papa Francesco, è stata definita “la forma più alta di carità”: è con questo spirito che spero di essere un buon presidente per il VII Municipio, il vostro presidente per i prossimi 5 anni.
Grazie a tutte e tutti, buon lavoro!