Torno a scrivere dell’incontro su don Gioacchino Rey, dopo il post della scorsa settimana, per darvi un breve resoconto di quello che penso (e da qualche riscontro ricevuto credo di non essere il solo) sia stato un momento molto coinvolgente, con una partecipazione che è andata ben al di là delle nostre previsioni, testimoniando l’interesse per una fase storica del nostro territorio ancora viva e toccante.
Dopo il saluto dell’Assessore alla Cultura del Municipio Chiara Giansiracusa, lo storico Walter De Cesaris (autore del libro “La borgata ribelle”) ci ha portato indietro di 70 anni, spiegando perché proprio il Quadraro fu scelto per una delle operazioni più dure e spietate dell’occupazione nazista di Roma; il prof. Pierluigi Amen, dell’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, ci ha poi raccontato chi era don Gioacchino e con quanta forza e carità fu vicino alle famiglie del quartiere in quei durissimi mesi. Toccante, infine, la testimonianza di Sergio Iannelli, parrocchiano di Santa Maria del Buon Consiglio, che conobbe personalmente questo straordinario sacerdote, il cui ricordo è ancora ben vivo e indelebile nella sua memoria.
Speriamo di riuscire in futuro ad allestire una mostra con i documenti d’archivio che continuano a venir fuori, magari con il coinvolgimento dei tanti giovanissimi presenti ieri, perché l’esempio e l’opera di don Gioacchino continuino a parlare anche quando i testimoni non ci saranno più a ricordarci chi lottò e mise a rischio la propria vita per la salvezza e la libertà di tutti.
P.S. Anche Radio Vaticana era presente ed ha parlato del nostro incontro! (clicca qui per leggere l’articolo ed ascoltare le interviste)
L’incontro per me è stato Scoprire la figura di Don Gioacchino che non conoscevo. A lui è dedicata la scuola sita in Via Sestio Menas. Grazie a tutti.