Il traffico e la mobilità sono certamente tra i maggiori problemi di Roma e per questo l’assessorato ai Trasporti e alla Mobilità ha elaborato il Nuovo Piano Generale del Traffico Urbano (il precedente è del 1999), sul quale si chiede ai Municipi e a tutti i cittadini di esprimersi.
Martedi 7 in Municipio si è svolto un primo incontro con i Comitati di Quartiere, i quali hanno evidenziato alcune criticità dei territori che secondo loro il piano dovrebbe risolvere, che vanno da casi molto specifici a problematiche più generali (sviluppo della ciclabilità, contrasto alla sosta selvaggia, razionalizzazione delle linee ATAC, ecc.).
Se siete interessati all’argomento e avete osservazioni o suggerimenti da fare potete consultare il Piano (che al momento è solo una bozza per la discussione) qui; io credo che l’analisi debba partire dai dati drammatici riportati a pag. 14: a Roma solo un terzo degli spostamenti avviene su mezzi pubblici, mentre gli spostamenti su mezzo privato hanno una distanza media di 12,8 km., coperta in media in ben 44 minuti! Se ci aggiungiamo che perdiamo nel traffico 135 milioni di ore l’anno e che i costi sociali legati agli incidenti stradali sono di 2 miliardi di € l’anno è facile capire che il sistema chiaramente non funziona e che al più presto bisogna fare qualcosa di incisivo e probabilmente traumatico.
Migliorare è possibile, ma cambiare il sistema significherà anche cambiare alcune nostre cattive abitudini: siamo disposti a farlo?!
Dando un’occhiata al rapporto, oltre ad alcune cose che già lì sono ben evidenziate, credo che per poter “riorganizzare” il traffico di Roma sia necessario anche rendere migliore ed efficiente il servizio di trasporto pubblico.
Partirei dal “dare dignità” a tale servizio sia di superficie che sottoterra: credo che per una metropoli come Roma, NON sia possibile accettare la circolazione di bus e metropolitane non in stato ottimale, con tempi di attesa indefiniti e tutti i mali di cui siamo a conoscenza.
Porto qualche esempio:
-) ogni mattina che prendo la metropolitana a Numidio, per arrivare a Barberini, spero sempre che a Termini non scoppi la rissa: la situazione nella stazione Termini è praticamente ingestibile la mattina. Si ferma la metro e per chi deve uscire è un’avventura in quanto il “flusso” in direzione opposta ti riporta dentro la metro; se riesci a scendere con tutti e due i piedi sulla banchina devi comunque “fare a botte” per poterti avvicinare all’uscita, ma anche per chi rimane dentro il vagone la situazione non è molto migliore. Termini è lo snodo centrale di tutta la rete metropolitana e credo che non si faccia una bella figura con i turisti che transitano in stazione. Molte di queste criticità sono sicuramente legate a noi cittadini che non siamo in grado di avere senso civico e saper far scendere/far passare/non spingere/ etc. Credo che però alcuni accorgimenti come ad esempio la regolarizzazione dell’afflusso alla banchina di accesso ai treni possa dare una mano, cosi come la presenza di qualche “vigilantes” (e non dico uno solo una tantum) giù alla banchina, ad evitare momenti “critici”.
-) Prendere l’autobus anche è una cosa molto complicata. In attesa dell’autobus che mi porta in ufficio posso anche aspettare una ventina di minuti, per poi trovarmene 2/3 uno in fila all’altro che passano. Ultimamente salgo dalla parte davanti e mi metto vicino al conducente: su tutti i bus che ho preso sul quadro elettrico del bus ci sono sempre almeno un paio di spie lampeggianti che segnalano delle disfunzioni del veicolo. Diciamo che anche questo non è proprio un bel sentore dello stato dei mezzi adoperati.
-) il controllore del biglietto sull’autobus … ”animale” raro e in via di estinzione … ma io sono riuscito a vederlo … era il 27 dicembre intorno alle ore 19 e sul bus che mi riportava a Barberini sono saliti non uno, ma ben 4 controllori che hanno chiesto a me e agli altri 10 sventurati su quel bus se avevamo il biglietto, senza per altro trovare nessuno sprovvisto. Nella mente mi è sorto poi un quesito: ma se il controllore passasse non solo sotto le feste, ma anche nei normali giorni, forse potrebbe essere un buon deterrente contro chi usa i mezzi senza pagarli?
Come legare quello che ho detto al piano di sviluppo del traffico di Roma? Credo che fornire un servizio di trasporto pubblico “migliore”, efficiente, funzionante possa essere un buon incentivo a non adoperare la propria automobile per muoversi.
Cambiando tema credo anche che sia necessario adeguare anche la situazione dell’asfalto di Roma e dei parcheggi: ad esempio in zona da noi trovare parcheggio sta diventando sempre più difficile. Più volte di tardo pomeriggio/sera mi sono trovato macchine parcheggiate male intorno a piazza dei consoli. Credo che sia dunque necessario pensare alla creazione di nuovi parcheggi pubblici.
Impossibile NON condividere il tuo intervento Simone, anche se per alcuni aspetti è chiaro che il problema è di natura strettamente economico…
condivido invece in pieno la critica alla mancanza di controlli sui mezzi pubblici: come denunciato continuamente da molti blog romani è altissima la percentuale dei passeggeri non-paganti, con grande danno per tutti e una mancata entrata tutt’altro che trascurabile.
Il rapporto è interessante e mi sembra prenda chiaramente in considerazione i vari ambiti di intervento.
Le perplessità riguardano soprattutto le modalità di intervento. Provvedimenti “traumatici” come le limitazioni dei permessi ai residenti o la riduzione degli stalli non a pagamento non rischiano di essere ancor piú controproducenti ,con un possibile aumento del fenomeno della sosta selvaggia? A riguardo penso che i recenti metodi di segnalazione via social network non siano una cattiva idea,se gestiti nel rispetto della privacy. Anche senza multare, si può venire a conoscenza di determinate criticità e contribuire a rimuoverle.
Infine, una considerazione sulle tariffe dei mezzi pubblici: ma non si potrebbe pagare in proporzione al tragitto effettuato? Se è vero che la maggior parte degli spostamenti avviene in una cerchia di pochi km.,pagare una tariffa di 3€ indifferentemente da quale sia la destinazione non credo sia equo, ma penso tante volte contribuisca a determinare la scelta del mezzo privato (soprattutto nella ns. zona,ove non è neanche facile spostarsi in bici).
Ok per il resto alle ZTL e allo sviluppo di modalità di trasporto alternative,soprattutto in centro.
Per la nostra zona il discorso meriterebbe un approfondimento ulteriore. Quali le.proposte attuali per il VII Municipio?
Cara Chiara,
anche secondo me al di là dei singoli interventi è fondamentale capire IN CHE MODO e con quali priorità saranno applicati, perché è chiaro che alcune soluzioni proposte potranno funzionare SOLO se messe a sistema con le altre con i tempi giusti, altrimenti rischiamo di peggiorare la situazione; anche l’idea del biglietto differenziato (come in altre capitali europee) mi sembra sacrosanta.
Per quanto riguarda la “città” VII Municipio non abbiamo ancora il dettaglio degli interventi, per i quali anch’io credo che a tempo debito sarà più che opportuno organizzare degli incontri pubblici di informazione e condivisione.