Il complesso di Tor Fiscale è costituito da due casali e da alcune strutture accessorie, ricadenti all’interno dell’omonimo parco, parte del più vasto e noto Parco dell’Appia Antica; il complesso, recuperato e ristrutturato da Roma Capitale una ventina di anni fa, fu assegnato tramite bando nel 2010 dall’ex-IX Municipio con una concessione la cui scadenza era fissata al 20 aprile 2023.

Da approfondimenti svolti nel secondo semestre 2022, che davano riscontri positivi in merito al modello di gestione in essere, la giunta municipale si era espressa favorevolmente all’ipotesi di rinnovo della vecchia Concessione, dando mandato al direttore con direttiva n. 4 del 20/2/2023 di verificarne la fattibilità amministrativa, adeguando il canone ai valori attuali e la concessione ai regolamenti vigenti.

A fine dicembre 2022, tuttavia, è stata approvata la Delibera di Assemblea Capitolina n. 104 con il nuovo “Regolamento sull’utilizzo degli immobili di Roma Capitale per finalità d’interesse generale”, alla luce del quale il direttore del Municipio ha rilevato l’impossibilità di procedere al rinnovo della stessa concessione degli immobili, comunicandolo formalmente al Presidente ed alla Giunta come motivo ostativo all’attuazione della Direttiva di Giunta (ma prevedendo una fase di transizione con una proroga al concessionario per il tempo necessario all’espletamento delle procedure di bando per la nuova concessione, eventualità prevista dal Regolamento al massimo fino al 31/12/2024).

Pertanto dopo la scadenza della concessione (aprile 2023) e le verifiche amministrative relativamente alle procedure del nuovo regolamento è stata comunicata al gestore la proroga temporanea della concessione, nelle more dell’espletamento della nuova procedura di aggiudicazione; allo stesso tempo, così come previsto dalla DAC 104, l’amministrazione municipale invitava il precedente concessionario a presentare istanza di parte per l’assegnazione del bene, proposta che veniva rifiutata.

Ai fini di definire le finalità e gli usi del bene è stato attivato nel mese di ottobre del 2023 un percorso di ascolto e coinvolgimento della cittadinanza, per far emergere le esperienze virtuose esistenti e le nuove progettualità potenziali dei casali e del parco: sono stati svolti diversi incontri pubblici e tutto il percorso è stato supportato da Labsus, che a conclusione ha redatto una propria relazione, inviata a tutti i partecipanti.

 

In sintesi, i principali punti emersi dal percorso erano:

– assicurare una gestione unitaria dell’intero complesso, evitando frazionamenti;

preservare, qualora possibile, l’attività di ristorazione, ormai caratteristica del sito;

– garantire il coinvolgimento delle realtà associative del territorio, riservando il primo casale a “casa delle associazioni”;

– valorizzare la vocazione culturale del sito, ampliando e potenziando l’offerta di eventi ed iniziative.

Soltanto a gennaio 2024 il precedente concessionario ha presentato istanza di parte con una propria proposta progettuale, nonostante la DAC 104 (art. 11) preveda che tale procedura possa attivarsi soltanto per i beni “non oggetto di regolare concessione o per i quali non sia stato avviato un procedimento teso all’assegnazione”.

Conclusa la fase di ascolto e confronto con le realtà territoriali e l’istruttoria tecnico-amministrativa in merito ai beni, con direttiva di Giunta n. 33 del 30/7/2024 sono state approvate le linee guida dell’avviso pubblico per la concessione degli immobili all’interno del Parco di Tor Fiscale, che contengono e fanno propri gli esiti principali della consultazione pubblica; l’avviso è stato poi approvato con successiva deliberazione di Giunta n. 10 del 7/11/2024 e quindi pubblicato sui siti istituzionali.

A tal proposito, preme sottolineare come siano state particolarmente accurate da parte degli uffici del Municipio tutte le verifiche amministrative in merito ai vincoli sui beni, alle normative vigenti nei vari settori per poter costruire con la massima attenzione l’avviso pubblico per la concessione degli immobili, scontando inevitabilmente anche il fatto che fosse uno dei primi con il nuovo Regolamento.

 

Si evidenzia che l’avviso pubblico:

 

Eravamo consapevoli, come amministrazione, che la costruzione di un percorso di tale complessità (una delle prime attuazioni del nuovo Regolamento a livello cittadino, con tutte le difficoltà che ciò comporta) avrebbe provocato molto interesse e un acceso dibattito, conseguenza anche di diversità di vedute: è evidente infatti che molti cittadini sono profondamente affezionati al Parco e guardano ad esso con vivi sentimenti di coinvolgimento, senso di appartenenza e di protezione dei luoghi; così come non si può omettere di considerare che le potenzialità del luogo abbiano generato e possano generare anche in futuro un importante volume economico, nell’ordine delle diverse centinaia di migliaia di euro, che nel rispetto di tutti i vincoli di fruizione ed utilizzo possono restituire al luogo azioni di cura, valorizzazione culturale e presidio.

Quello che invece era difficile prevedere era il livello di pressioni e il clima di scontro che si è generato, che ha portato spesso a comunicazioni ed attacchi pubblici nei confronti dell’amministrazione municipale, il più delle volte basati su illazioni e falsità; un clima di “avvelenamento dei pozzi” che non si è placato nemmeno durante la fase di apertura dell’avviso, tanto che l’amministrazione si è vista costretta, stante la resistenza del precedente concessionario, a far intervenire le Forze dell’Ordine perché i soggetti interessati potessero svolgere i sopralluoghi necessari alla partecipazione all’avviso stesso: se su 11 richiedenti il sopralluogo soltanto 2 alla fine hanno presentato una proposta progettuale, è facile ipotizzare che ciò sia dovuto anche a questo clima.

 

Di seguito proviamo a rispondere ad alcune delle perplessità sollevate in merito all’avviso pubblico:

 

In conclusione, ribadiamo che l’iter amministrativo delineato non ha inteso in alcun modo “bocciare” la gestione del precedente concessionario, che, seppur con alcuni limiti (evidenziati anche da una richiesta formale di alcune realtà territoriali nel gennaio del 2023), ha certamente contribuito in maniera determinante alla cura e alla fruizione del Parco di Tor Fiscale; è di tutta evidenza, del resto, che la corretta gestione di un bene pubblico da parte di un concessionario dovrebbe essere una buona norma, senza trasformarsi in un diritto acquisito di concessione a vita.

Lo stesso iter è stato conformato alla normativa vigente, accompagnato da un percorso pubblico e guidato dall’unico fine di valorizzare e preservare un luogo straordinario nell’esclusivo interesse del bene comune e del territorio; tra l’approvazione in Giunta delle linee guida e la pubblicazione dell’Avviso sono passati più di tre mesi: se si volevano fornire suggerimenti o sollevare (legittime!) critiche quello era il momento opportuno; farlo ora, a termini scaduti e mentre è in corso la valutazione delle progettualità presentate, appare quantomeno intempestivo se non strumentale.

10 risposte

  1. Qualsiasi siano gli errori commessi in questi anni di gestione, Tor Fiscale non è più una “borgata” che faceva storcere il naso ai nostri interlocutori quando veniva fuori “il posto” in cui abitavamo… ora la nostra casa è nel “Parco degli Acquedotti” e tutti si complimentano con noi. Quindi grazie Gloria e Roberta!

  2. La Giunta municipale ha operato in maniera corretta, spero che con queste precisazioni finiscano le argomentazioni infondate che stanno girando. Mi auguro inoltre che la parte di area verde rimasta in carico al municipio venga curata e manutenuta nel migliore dei modi

  3. Buon giorno, dal mio punto di vista fino ad ora è stato gestito egregiamente , non vedo il bisogno di cambiare gestione, visti i risultati magnifici su tutti i punti di vista. Si potrebbero apporre delle modifiche ma la capacità gestionale dimostrata in tutti questi anni mi fa pensare che una gestione diversa non sarà la stessa cosa.

  4. Per me la situazione era chiara se non nei dettagli sicuramente nelle linee generali. Apprezzo la ricostruzione molto dettagliata e mi auguro che possa contribuire a ristabbilire alcuni principi di sana democrazia . La prima cosa è considerare il fatto che l amministrazione della cosa pubblica non può prescindere dal pieno rispetto di leggi e regolamenti anche se politicamente scomodi.

  5. Finalmente si applicano le giuste procedure per dare la concessione al miglior operatore sul mercato, per soddisfare al meglio la comunità e la stessa Amministrazione.

  6. L’unico rilievo che mi sento di fare a tutto l’iter è che non condivido la concessione a un’ unica realtà associativa. In nome della democraticità di gestione la affiderei ad almeno due associazioni essendo i casali due appunto. Per il resto condivido tutto. Grazie per avermi reso al corrente della situazione.
    Saluti cordiali
    Anna Tozzi Di Marco

  7. Posso chiedere per quale (buon) motivo le tempistiche amministrative non sono state gestite in modo da avere un passaggio di consegne fra vecchio e nuovo concessionario ovvero da evitare che i luoghi rimangano inutilizzati per mesi? La scadenza della concessione era prevista, quali vantaggi si avranno da questo vuoto di gestione? Grazie

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