Per alcuni il 25 aprile significa partecipare a commemorazioni della Liberazione, per molti invece semplicemente trascorrere una giornata con gli amici, magari in uno dei nostri parchi; voglio mettervi a conoscenza di una meritevole iniziativa che si terrà nel pomeriggio del 25 al Galoppatoio di Villa Borghese (e quindi ben coniugabile con un rilassante pic-nic!): il Forum delle Associazioni Familiari ha organizzato dalle 15 alle 16,30 l’incontro “Dònáti. 4 chiacchiere sull’accoglienza”, un momento di “sensibilizzazione all’accoglienza di minori in difficoltà familiare, per saperne di più su affido familiare e adozione” (per maggiori info clicca qui).
Un tema importante di cui credo si parli troppo poco; ho chiesto al presidente del Forum, Gigi De Palo, di spiegarmi un po’ meglio come e perché è nata quest’iniziativa; ecco cosa ne è uscito:
Perché il Forum ha deciso di affrontare questo tema? come è nata l’iniziativa?
Il tema è sempre la famiglia, nello specifico chi non l’ha. Figli senza genitori ma anche genitori senza figli, che rimangono tali anche solo perché non sanno di poter accogliere. L’iniziativa nasce alla luce dei numeri: in Italia e all’estero sono veramente troppi i bambini e i ragazzi che devono crescere in strutture di accoglienza [circa 15.000, n.d.r.].
Mi sembra che affido e adozione siano ancora visti da molti come strade che riguardano esclusivamente (o quasi) le coppie che per vari motivi non possono avere figli: avete la stessa percezione?
In parte si. La normativa sull’affido in realtà addirittura consiglia di preferire famiglie con figli, ma accade che coppie che non riescono ad avere figli o ad adottare si rivolgano all’affido. Mentre per quanto riguarda l’adozione, negli ultimi anni (oltre a coppie sterili) si è vista un’apertura da parte anche di coppie con figli. La famiglia è accogliente nel suo dna, non solo la coppia sterile. Naturalmente è importantissimo anche che, in assoluta onestà, il desiderio di accoglienza non nasca da una mancanza. Qui è ancora più evidente quanto il donarsi ad un bambino senza famiglia (per sempre o per un po’) possa trasformarsi in fantastico dono per se stessi.
Da tanti il percorso dell’adozione è visto come lungo e complicatissimo: è ancora così?
Purtroppo sì. Il percorso è complicato. In Italia il numero di bambini adottabili è molto minore delle coppie disponibili, però purtroppo ci sono bambini che anche dichiarati adottabili rimangono nelle strutture di accoglienza perché disabili o grandicelli. Questo è un muro da abbattere: la paura di adottare un bambino che non sia piccolo e sano!
Credo che alcuni ambienti (penso soprattutto alle parrocchie, ma anche ai consultori) dovrebbero sensibilizzare e informare maggiormente su queste tematiche: sei d’accordo?
Assolutamente si, sarebbe bello che l’accoglienza adottiva e affidataria rientrassero nei percorsi formativi che le parrocchie propongono alle giovani coppie e alle famiglie in generale. Papa Francesco in questo, con l’”Amoris Laetitia”, è stato molto chiaro. Questa cosa però è stata ben capita dalla CEI che ci sostiene in questo progetto. Questo che faremo il 25 aprile è un primo passo, molto significativo.
Io ci sarò… se volete ci vediamo lì!