Avete mai sentito parlare delle “Pietre d’Inciampo“? Secondo me molti di voi risponderanno di no, eppure nel nostro Municipio ce ne sono già 4 e in tutta Roma più di 200… gli Stolpersteine (o Pietre d’Inciampo, appunto) sono un progetto artistico animato da ragioni etiche, storiche e politiche, avviato negli anni ’90 del secolo scorso dall’artista tedesco Gunter Demnig, che ha deciso di dedicare la sua vita e il suo lavoro alla memoria di tutti i deportati, razziali, politici, militari, rom e omosessuali, in tutto il mondo.
Si tratta di semplici sampietrini, come tanti che pavimentano le strade delle nostre città, recanti incisi, sulla superficie superiore di ottone lucente, i dati identificativi dei deportati e collocati sui marciapiedi prospicienti le loro abitazioni: un oggetto simbolico, che fa riflettere chi “vi inciampa” sulle vittime della resistenza e delle deportazioni razziali, dando loro un nome e un’identità e impedendo che rimangano dei semplici numeri di un’immane tragedia.
Ieri il Consiglio del VII Municipio ha approvato all’unanimità una mia proposta, passata nelle Commissioni Cultura e Scuola (e che potete leggere qui nella versione integrale), in cui chiediamo che gli assessori competenti coinvolgano i nostri istituti di scuola superiore in un progetto di studio e ricerca del proprio territorio, al fine di individuare vittime che vi risiedevano e poter proporre nuove Pietre di Inciampo.
Perché il VII Municipio non dimentica e vogliamo che anche i ragazzi siano coinvolti in un percorso di memoria storica e identitaria in merito a vicende che lo hanno profondamente segnato!