Giovedi in Consiglio abbiamo votato una risoluzione proposta dalla Commissione Sociale con la quale si voleva sollecitare il Campidoglio a trattare il tema delle unioni civili, in particolare con la creazione degli appositi registri cittadini; com’era prevedibile in aula il clima si è subito acceso, con discussioni anche aspre soprattutto su alcuni emendamenti proposti dall’opposizione, da parte della quale sono arrivate anche pesanti offese personali, soprattutto al sottoscritto (tacciato di “cattocomunismo”, di essere un credente falso e ipocrita, ecc.).
Mi sono sempre e apertamente dichiarato un cattolico praticante (anche perché non credo possano esistere di altro tipo!) e tutti conoscono la mia storia, ma ho sempre distinto la Bibbia dalla Costituzione: credo che in tema di diritti civili l’Italia debba adeguare le sue leggi, perché ci sono ancora buchi normativi pesanti e inadeguati, ma credo anche che l’iter più corretto sia quello nazionale e parlamentare e non surrogati adottati da città a città, o addirittura da Municipio a Municipio.
Ecco perché in aula mi sono astenuto, motivando il mio voto con una breve dichiarazione che potete rivedere qui (da 1h 49′ 04” a 1h 52′ 15” ); e voi, come avreste votato?!
Io avrei votato a favore perché ritengo che a prescindere da quello che può essere il mio credo sia giusto che tutti gli individui possano avere il libero arbitrio di gestire la propria vita come vogliono senza che lo stato debba imporre un modello. Ovviamente nei limiti della convivenza civile. Quindi il mio voto non sarebbe a favore delle unioni civili né a favore di “necessari” adeguamenti normativi, ma a favore della libertà di scelta delle persone.
Condivido pienamente la tua presa di posizione che al tuo posto avrei assunto nel consiglio.. Aprire spazi consente inoltre di evitare o contenere derive ideologiche e radicali che molte volte caratterizzano richieste dei gay e delle lesbiche.